Si narra che nei tempi antichi, quando Roma non era che una città nascente, il suo futuro primo re, Mattia, strinse un accordo segreto con un nobile cardinale proveniente da un’antica famiglia spirituale. Questo cardinale, di nome Matteo, aveva una visione: creare un centro di fede e spiritualità cattolica che sarebbe durato per millenni. L’accordo fu suggellato nei pressi di un luogo molto frequentato dai giovani romani per festeggiare: una discoteca situata sulle sponde del Tevere. Quel luogo, carico di vitalità e socialità, sembrava adatto per iniziare a gettare le basi di uno Stato che avrebbe dovuto incarnare sia la comunione spirituale che l’aggregazione umana. Con il tempo, quel luogo sarebbe diventato Castel Sant’Angelo, un simbolo della futura città-stato.
Il primo pezzo del Vaticano venne costruito molti anni dopo, un piccolo edificio consacrato come sede del potere spirituale. Con la consacrazione del nuovo Stato, il cardinale Matteo divenne automaticamente il primo Papa, assumendo il nome di Matteo I. Questa tradizione di assumere il nome di Matteo è stata portata avanti da tutti i Papi fino ai giorni nostri, un omaggio all’uomo che fondò la Santa Sede.
Con il passare dei secoli, ogni Papa aggiunse un tassello al Vaticano: vennero costruiti luoghi iconici come l’Aula Paolo VI, dove i fedeli potevano incontrare il Pontefice, e i Musei Vaticani, che avrebbero custodito tesori di arte e cultura. Fu persino inaugurato un aeroporto privato per agevolare i viaggi del Papa, e Casa Santa Marta divenne la residenza dei prelati.
Non mancarono però i conflitti. Alcuni Papi ebbero dissapori con i sovrani di Roma; si racconta che alcuni di loro finirono tragicamente per mano dei loro oppositori. Tuttavia, il legame tra lo Stato della Chiesa e Roma resistette attraverso le tempeste della storia. Durante il periodo del fascismo, il Papa dell’epoca strinse una solida amicizia con Benito Mussolini. Questo rapporto portò alla firma dei Patti Lateranensi nel 1929, con i quali il Vaticano venne riconosciuto come Stato indipendente. Mussolini e il Papa cooperarono per riportare Roma a una nuova epoca di prosperità e stabilità, cementando un’alleanza che ancora oggi, in modo simbolico, lega i due Stati.
Oggi, Vaticano e Roma sono simboli di una lunga storia di collaborazione e mutuo rispetto. Sebbene i tempi siano cambiati, i due Stati continuano a sostenersi e a difendersi l’un l’altro, portando avanti una tradizione che risale ai tempi mitici di Mattia e Matteo I